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Editoriale

Sono passati quasi trent’anni da quando quella buffa e suggestiva scritta a rullo che scompare nello spazio profondo ha solcato per la prima volta i nostri schermi, ammaliandoci e divertendoci, stupendoci e conquistandoci, sbalordendoci e impressionandoci. Gli adulti di oggi, ragazzini di allora, conservano premurosamente il ricordo di un’esperienza che non è più possibile replicare, una sorta di “prima volta” dell’immaginazione e della sperimentazione che, tristemente, non tornerà mai più.

Ma siamo sicuri che le cose stiano proprio così? È proprio vero che le emozioni vissute da ragazzini sono irripetibili perché, ahimè, quei bambini sono cresciuti e non riescono più a stupirsi come un tempo? O è piuttosto la tecnologia che ha compiuto progressi tali da non essere più in grado di toglierci il fiato?
E che dire delle nuove generazioni? La nuova trilogia prequel di Guerre Stellari è stata creata anche e soprattutto per loro e George Lucas non si è risparmiato per dare fondo a tutto quanto di più moderno e avanzato fosse disponibile sul mercato. E forse impossibile concedere ai ragazzini di oggi un’esperienza almeno analoga a quella vissuta trent’anni fa dai ragazzini di ieri? E per farlo cosa occorre? Effetti speciali hi-tech o altro?
Sono queste e molte altre ancora le riflessioni che hanno accompagnato l’uscita della nuova trilogia di Star Wars e che continuano a rimbalzare per la rete e tra le conversazioni private. Questo AlphaLog, forte del fondamentale apporto dei ragazzi di Yavin 4, che hanno collaborato massicciamente alla realizzazione della rivista e che desideriamo ringraziare di tutto cuore, si propone di esaminare alcune delle questioni potenzialmente o effettivamente emerse all’indomani dell’uscita dell’ultimo capitolo del prequel di Guerre Stellari. E se da un lato le conoscenze specialistiche degli amici di Yavin 4 affrontano una disamina accurata e puntuale di vari aspetti tecnici e formali dei film dell’esalogia di Star Wars, e se accanto ad essi l’intervento di un esperto di musica e di colonne sonore come Pietro Rustichelli ci tiene per mano illustrandoci la sua analisi del lavoro del compositore John Williams, dall’altro gli interventi dei soci DS1 tentano di svelare il versante privato e personale della nuova e della vecchia “esperienza Star Wars” e di scoprire se, in fondo, siamo comunque riconoscenti a Lucas per averci regalato il suo sogno.

Sommario
  • Editoriale: La chiusa del cerchio Gabriella Ascari
  • Fandom Star Wars Italia Maico “Grand’Ammiraglio Navar” Morellini
  • Il “senso del meraviglioso” Luigi Rosa          
  • Star Wars multiverse Cristian “Fix” Briccoli
  • Le colpe dei padri Carlo Recagno
  • Regia lucasiana dal 1977 al 2005 Helenia “Sally Brown” Biondani e Filippo “Jedifil” Rossi
  • La scelta e l’uso delle location in Star Wars Filippo “Jedifil” Rossi e Giuseppe Poggi
  • Tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana Angelica Tintori
  • Star Williams Pietro Rustichelli
  • Il look di Star Wars Chiara “Rabé” tetta manti, Alessia “Ale_padme” Colautti, Bernardo “Grand Moff Train” Tacchini
  • Il bambino che è in noi Gabriella Ascari